Il ristorante Cucine Nervi nasce a giugno 2021 dal progetto imprenditoriale di Conterno, eh si proprio il produttore langarolo, che acquisisce ristruttura e dà nuova vita alle cantine Nervi di Gattinara.
Oltre alla rinascita della cantina, apre un moderno ristorante caratterizzato da classe, tradizione ed innovazione.
La cura verso il cliente la si respira dal momento in cui si viene accolti. Il giorno in cui siamo arrivati pioveva e ci sono venuti a prendere alla macchina con gli ombrelli nonostante il tragitto non fosse lungo.
Il personale è uno dei fiori all’occhiello l’età giovane, unita alla professionalità, dona una nota di leggerezza e allegria al pranzo.
L’ambiente è caldo, dominato da mattoni e legno con una grande cucina a vista.
Intorno alla cucina c’è una perla: il grande bacone/tavolo Kauri di 48.000 anni fa.
Il Kauri è un antichissimo legno di conifera, comparso per la prima volta nel periodo giurassico, che cresce solo in Nuova Zelanda ed è tra gli alberi più grandi al mondo, il loro taglio è severamente vietato.
Il legno che viene lavorato al giorno d’oggi è quello trovato, scavando nel terreno e rimasto sepolto da 50.000 anni nel fango.
L’azione combinata del fango e assenza di ossigeno ha fatto sì che si mantenesse fino ai giorni nostri praticamente intatto, come appena tagliato.
Al piano soppalcato si trovano gli altri tavoli sempre con la vista sulla cucina, anche se mangiare intorno al tavolo è sicuramente molto più affascinante.
Il modo migliore di gustare la cucina di uno chef è quello di provare i menù degustazione, alle cucine Nervi ci sono tre menù da 4/7/9 portate rispettivamente da 80/110/130 euro.
Le portate dei menù sono a discrezione dello chef tra piatti presenti alla carta e piatti al di fuori, tenendo conto di allergie o piatti non graditi dai commensali.
C’è la possibilità di accompagnare con vini al calice il menù, avendo scelto il menù degustazione da 7 portate, abbiamo degustato un vino a portata al costo di 90€.
Comunque c’è anche la possibilità di pranzare/cenare alla carta.
Le sette portate principali sono intervallate da altri piatti arrivando a 12 portate finali.
La cura del cliente è costante, una nostra commensale ha comunicato di non apprezzare il pesce crudo ed a lei la trota marinata è stata portata scottata.
E’ chiaro il livello elevato della cucina proposta, sempre con un richiamo alla tradizione, ma con piatti raffinati alla vista ed al gusto.
Dopo il benvenuto con cialda di carota e fiore di nasturzio con un ripieno di limone e pepe rosa inizia il menù con diversi richiami alla cucina tradizionale piemontese.
- Serviti su di un vassoio di design tre piatti tipici:
– Crema di parmigiano con perle di aceto balsamico
– Il peperone rivisitato
– Tartelletta con noci croccanti ed in crema, lardo e gel di miele di acacia
- A seguire la torre di Gattinara, opera di Ruben Bertoldo, artista Gattinarese, che dalla collina porta al tavolo il simbolo della città. In cima alla torre abbiamo trovato la miaccia (farcita di Maccagno e Paletta di Coggiola), una sorta di piadina tipicamente popolare. All’interno della torre una pralina di insalata russa. Entrambi i piatti accompagnati da un calice di Champagne, 100% pinot nero, André Clouet grand réserve
- Idea di frittata. Una rivisitazione della frittate peperoni cipolle. Una crema di uova con filetti di peperone accompagnata da anelli fritti di cipolle. In abbinamento un calice di Chardonnay 2019 Cloudy bay della Nuova Zelanda.
- Pane di Eugenio Pol accompagnato da olio EVO coltivato a Pinerolo e burro aromatizzato.
- Trota iridea e cipollotto abbinato ad un calice di Riesling, Kabinett, della Mosella 2019 Gran-Fassian.
- Riso e tradizione, piatto che mi ha letteralmente deliziata. Un riso con salsa alla bagna cauda e perle di verdure. Le verdure tipiche di accompagnamento alla bagna cauda vengono frullate congelate e poi ridotte e perle che versano sul riso una volta a tavola. Un equilibrio di sapori perfetto una rivisitazione della famosa salsa piemontese davvero ben riuscita. Piatto abbinato ad un bianco importante un blend, macerato, di: vitovska , malvasia , sauvignon , pinot grigio Ograde 2018 di Skerk
- Pane e zucchine dei gnocchetti di pane in salsa di zucchine e fiori di zucca essiccati. in abbinamento un Chenin blanc, signature, 2018 di Domaine de la Renière prodotto da vielle vigne, affinato in anfora e legno.
- Salmone Danubio e mais in abbinamento ad un calice di Garnacha El Hombre bala 2018
- Pollo con terrina di patate e sedano rapa accompagnato dal calice di Gattinara, vigna Molsino, 2014 delle cantine Nervi Conterno.
- Idea di colazione un cheese cacke alla nocciola con marmellata di uva fragola.
- Pesca, zafferano e pistacchio: spugna e cremoso al pistacchio, ravioli di pesca e zafferano con il suo sorbetto. Dolce accompagnato da un calice di Oremus Tokaji aszù 3 puttonyos 2014.
- Caffè della moka e cioccolatini.
Il pranzo è letteralmente volato, nonostante le tre ore trascorse a tavola, all’uscita ci è stato consegnata una bag ricordo con la carta del menù degustato ed un dolcetto davvero squisito, la cura per il cliente dall’ingresso all’uscita.
La perfetta combinazione tra location, personale e cibo rendono il pranzo, cena, entusiasmanti tanto da aver voglia di tornarci al più presto non appena usciti.