HAI MAI PENSATO A COSA RAPPRESENTA UN TAPPO DI SUGHERO PER TE? UN SENTIMENTO? UNA SENSAZIONE? UNO STRUMENTO?
Federica. Un giorno mi chiesero” perché raccogli i tappi di sughero”? Senza esitazione risposi: perché li amo.
Il tappo di sughero è amore. Gettare un amore non è mai bello, anche quando finisce.
● Amore è proteggere.
Il tappo preserva il vino dagli agenti esterni e gli permette di “crescere”, evolvere, dandogli respiro con la microssigenazione. Il vino è vivo e come tale ha bisogno di crescere ed essere protetto. Non preserva solo vino ma anche cibo e case.
● Amore è sacrificio.
Il lavoro dell’uomo è sacrificio, è amore per la pianta. Si tratta di un processo antico eseguito da specialisti, ci vuole grande abilità per non rovinare irrimediabilmente la pianta. Specializzazione passata da padre in figlio, un universo di antichi segreti. Si può decorticare esclusivamente da maggio a luglio. La linfa posizionandosi tra il fusto della pianta e la corteccia consente il distacco della stessa. Attraverso un’apposita incisione dell’accetta, due tagli orizzontali e due verticali, il sughero con si stacca come il vello delle pecore. Questo è l’unico momento in cui si può fare questo lavoro senza rischiare danni al fellogeno.
Egidio. Bevo vino perché voglio esser trasportato nel suo terroir, voglio provare una piacevole sensazione, che mi trasmetta emozioni e mi sbalordisca, se possibile. Tutto il protocollo studiato, ed applicato, per l’apertura della bottiglia non è altro che parte di questa magia, non fa altro che posticipare di qualche attimo il momento in cui la porta si apre ed io posso entrare nel mondo del vino. Ebbene per me il tappo rappresenta la porta di ingresso in questo “mondo”
● Ed è proprio il mondo che il sughero preserva, assicurando la conservazione della biodiversità. La foresta di querce da sughero fa parte di uno dei 36 hotspot delle biodiversità mondiali, con l’Amazzonia ed il Borneo, offre casa a molte specie animali, creando ecosistemi ricchi e complessi. All’interno, ad esempio di quelle portoghesi, vivono la lince iberica, l’aquila imperiale iberica, il gatto selvatico, l’aquila minore ecc. Nel sottobosco troviamo diverse varietà di funghi con un importante ruolo nella decomposizione delle sostanze organiche in simbiosi con le radici delle piante. Le querce da sughero regolano il ciclo idrologico proteggendo dall’erosione del suolo, e immagazzinando una grande quantità di carbonio. Una sola foresta ha la capacità di assorbire milioni di tonnellate di CO2, solo un tappo ne contiene 112 grammi. Le chiome delle querce influenzano il microclima e la fertilità del suolo, creando queste nicchie ecologiche.
Marta il tappo per me è il preludio di una scoperta, la felicità dell’attesa di una festa tipo il sabato del villaggio.
L’attesa in questo caso deve essere letta come lo stato d’animo di chi aspetta il realizzarsi di un qualcosa di bello…..proprio come il sorseggiare in compagnia un bel calice di vino e grazie anche al tappo che ci è possibile vivere intensamente questa attesa.
In fatto di attesa il tappo di sughero è maestro
● Per avere il sughero adatto alla produzione di tappi bisogna attendere 43 anni. La prima decorticazione avviene all’età di 25 anni utilizzabile solo per articoli decorativi. La seconda avverrà a 9 anni di distanza, anche se per produrre il tappo dovremo aspettare altri 9 anni, attendere che la pianta compia 43 anni. Dopo aver raggiunto la maturità necessaria per la produzione di tappi, la raccolta si effettua ogni 9 anni per oltre 200 anni!!!
Ma l’attesa non finisce qui perché, una volta raccolta, la corteccia verrà lasciata alle intemperie per almeno 12/24 mesi, dipende dai produttori, per procedere poi alla lavorazione vera e propria.
Simone Il tappo di sughero rappresenta il lucchetto di uno scrigno contenente un nettare prezioso; è barriera che custodisce, conserva e lentamente favorisce l’evoluzione del vino in una magia di sfumature odorose. Il suono ovattato del tappo estratto dal collo della bottiglia supporta l’immaginazione con la sua musicalità e predispone ad una festa sensoriale di profumi ed aromi che si perdono nel tempo.
● Il suono vellutato del tappo estratto dal collo della bottiglia… ci deve essere sicuramente tecnica nell’apertura della bottiglia come anticipato dal “protocollo” espresso nel pensiero di Egidio, ma è una delle caratteristiche fondamentali del tappo che permette questo scivolare lentamente fuori dalla bottiglia rivelando la festa sensoriale data dagli aromi sprigionati all’apertura. Il tappo di sughero, grazie alla elasticità delle sue celle, garantisce una pressione costante nel collo della bottiglia, attraverso una spinta trasversale, regolabile con la scelta opportuna tra diametro del tappo e del collo della bottiglia. L’elasticità massima del sughero permette al tappo di svolgere la sua funzione dentro la bottiglia, tornando alle dimensioni originali una volta estratto. La estraibilità del tappo infine è assicurata da un trattamento di superficie che ne impedisce lo sbriciolamento.
Letto quante curiosità sul tappo di sughero? Per me è stata una bella, ed interessante scoperta.
Adesso quando stapperete una bottiglia sono sicura che il tappo rimarrà con voi, oppure lo riciclerete, non buttatelo sarebbe un peccato dopo tutta la fatica, dell’uomo, per produrlo e la sua per preservare il nostro amato vino.
In Langa due fratelli sardi che abitano da anni a Neive hanno realizzato, nel giardino della loro casa, splendide opere tra le quali un nuraghe con 40.000 tappi di sughero.
Siete curiosi di conoscere la loro impresa? Qui l’articolo Il nuraghe prodotto con 40.000 tappi di sughero