Si sa che in Italia ogni regione ha la sua via del vino ed in alcune, come la Toscana ed il Piemonte, più di una.
L’estate 2020 sarà ricordata come quella del COVID, da sfruttare per rimanere nei confini nazionali ed aiutare la nostra economia. Non che noi abbiamo mai disdegnato l’Italia, anzi l’abbiamo girata abbastanza, abbiamo identificato alcune vie del vino da esplorare.
La Toscana è famosa per i vitigni internazionali Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot insieme a Pinot nero e Syrah, ma anche per gli autoctoni primo tra tutti il Sangiovese che fa parte di diverse denominazioni. In Maremma ad esempio il Morellino di Scansano e nella zona del Chianti l’omonimo vino. Altri vitigni autoctoni che vengono utilizzati come complementari sono Ciliegiolo, Canaiolo nero, Colorino. Inoltre sono coltivati Aleatico, Mammola, Malvasia Nera. Tra i bianchi, anche se in numero nettamente inferiore, abbiamo Trebbiano toscano, Vermentino, Vernaccia di San Gimignano, Ansonica. Gli internazionali Chardonnay e Sauvignon Blanc.
11 AGOSTO
Al mattino visita alla cantina Roccapesta a Scansano. Quando un uomo lascia la sua vecchia vita per inseguire un sogno che diventa vincente.
Una visita davvero interessante accompagnati dall’enologa Ginevra.
Cantina Roccapesta nel cuore del Morellino.
Dopo aver percorso la campagna maremmana attraversando paesaggi da sogno, si imbocca una strada sterrata per un paio di km affiancati dai vigneti dell’azienda.
Questa azienda rappresenta un uomo che ha mollato tutto della sua vecchia vita per inseguire il suo sogno. Sogno che si è rivelato poi vincente portando, in 16 anni di duro lavoro, i suoi vini sempre più in alto.
All’arrivo siamo stati accolti dall’enologa Ginevra per accompagnarci in una visita davvero interessante, rispondendo a tutte le nostre curiosità. Siamo partiti dai vigneti, passando per la cantina vinificazione e affinamento. Concludendo con un’ottima degustazione accompagnata da un tagliere di prodotti tipici.
I vitigni da loro coltivati sono:
Sangiovese del quale hanno 20 cloni diversi, che vinificano separatamente, compreso un vitigno di 40 anni con il quale fanno il Roccapesta riserva.
Più piccole quantità di autoctoni che utilizzano come complementari del Morellino:
Ciliegiolo, Alicante. Ai quali si aggiungono due internazionali Syrah e Petit verdot.
Per finire hanno recuperato un vecchio vitigno autoctono della zona chiamato Pugnitello con cui fanno un monovitigno, che è stata una grande sorpresa.
Il loro terroir è un misto di argilla e rocce quindi complesso da coltivare, perché il compattamento del suolo crea ispessimento radicale, che loro cercano di evitare lasciando crescere l’erba. Il clima è tipicamente maremmano giornate calde e soleggiate, con notti fresche e ventilate che creano un’ottima escursione termica. E’ prevista l’irrigazione di soccorso ma non è facile da attuare, infatti nel 2017 non sono usciti sul mercato a causa della siccità e della mancanza in vigna dell’irrigazione di soccorso.
Hanno molta cura nel rispettare l’ambiente usano rame, zolfo e medicinali omeopatici, non sono certificati bio perché la molecola di zolfo che usano non è tra quelle previste dall’ente. La vendemmia è manuale, le fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, dopo l’invecchiamento in botte e bottiglia al momento del confezionamento anziché la classica capsula ne viene messa una di ceralacca un colore diverso per ogni vino.
La degustazione l’abbiamo fatta in terrazza, un posto davvero spettacolare con parte delle loro vigne e la vista di Scansano sullo sfondo
VINI DEGUSTATI
- Masca 2016 Il Maremma toscana doc fatto con 80% Sangiovese, 10% petit verdot, 10% Syrah una bella nota di ciliegia fabbri, marasca.
- Ribeo DOCG Morellino di Scansano 2018 93% Sangiovese 7% Alicante
- Roccapesta DOCG Morellino di Scansano 2018 96% Sangiovese 4% Ciliegiolo.
- Roccapesta DOCG Morellino di Scansano Riserva 2016
- Pugnitello IGT Toscana Rosso 100% Pugnitello una vera rivelazione per me che non lo conoscevo
VINI SCELTI PER VOI
- 1 Masca 2016
- 2 Roccapesta 2018
- 2 Roccapesta riserva 2016
- 1 Pugnitello 2016
Sono stati molto gentili organizzando la spedizione a fine settembre, avendo noi ancora molti chilometri da fare, di conseguenza impossibilitati ad acquistare e portare via il vino nell’immediato.
Costo 25€ a testa
12 AGOSTO
Alle 17.00 abbiamo prenotato una degustazione presso la Fattoria Aldobrandesca a Sovana di proprietà dei marchesi Antinori dal 1995, con prima produzione nel 1998.
I vitigni coltivati sono:
l’autoctono Aleatico con il quale producono la versione dolce e, l’ultima nata, il rosato di grande qualità. “A” un vino di un’ottima corrispondenza gusto/olfattiva 100% aleatico, una bella sorpresa.
Viognier e Vermentino con cui producono il Bianco della fattoria.
Malbec, che la famiglia Antinori coltiva e vinifica esclusivamente qui in Toscana, con cui produce il Vie Cave un vino piacevole con ottimi sentori di di frutta rossa matura, marmellata e spezie.
Dopo un giro nella cantina di vinificazione e affinamento ci siamo spostati nel giardino, vicino i tre filari di vite per effettuare la degustazione, accompagnata da un tagliere di salumi e formaggi a km 0. La degustazione costa 20€ con tre vini Bianco della Fattoria, A, e per finire Vie Cave. C’è la possibilità di assaggiare l’Aleatico dolce ma non essendo appassionati di vini dolci, abbiamo rinunciato. Non abbiamo acquistato.
14 AGOSTO
Avevo prenotato la Petra Experience privata che comprende la visita ai vigneti, alle cantine di vinificazione, di affinamento, il lunch e la degustazione per 70€ a testa. Una visita che per chi appassionato di vini, come noi, consiglio senza alcun dubbio oltretutto con 10€ in più a testa è possibile farla privata. La nostra guida simpatica e preparata a rispondere a qualsiasi nostra curiosità.
Cantina Petra, progettata dall’architetto svizzero Mario Botta, è il tempio del vino, il perfetto connubio tra amore per il territorio, il prodotto e l’architettura. Continua
17AGOSTO
Alle 11 visita al castello di Ama, prenotata settimane prima. Una delle più belle visite mai fatte in vita mia, il connubio tra arte e vino è unico, magico, intenso. Una visita al museo sapientemente fusa a quella enologica. La nostra guida, esperta d’arte, ci ha accompagnati in questa meravigliosa esperienza che ha coinvolto anima, mente e corpo. Continua
Visitato il paese di Gaiole, che non ha assolutamente nulla di carino, nulla che meriti la sosta. La sera abbiamo cenato a Radda, e fatto il giro del paesino. Radda è graziosa ma davvero piccina una via centrale ed una piccola via coperta.
Al pomeriggio ci siamo recati a fare la degustazione, Wine lovers da Rocca di Castagnoli. Si trova in un borgo meraviglioso che acquista il suo maggior fascino la sera. La degustazione prevedeva sei vini più l’olio sempre da loro prodotto
VINI DEGUSTATI
- Molino delle Balze 2018, Chardonnay 100%
- Poggio ai frati, Chianti classico, Riserva 2015: 90% Sangiovese e 5% Canaiolo. Il vitigno ha 35 anni 2 anni in botte 1 anno in bottiglia. 20.000 bottiglie
- Stielle, Chianti classico, Gran selezione 2015, vigneto più antico Sangiovese 100% di 40 anni. Utilizzavano già nel 1500 questo vigneto per questo vino. 6 mesi a contatto con il grappolo intero. 10.000 bottiglie
- Pratola 2013 Merlot 100% vitigni di 35/40 anni. 2 anni barrique e 1 bottiglia. 9000 bottiglie.
- Buriano 2013 Cabernet Sauvignon 100% le barrique usate sono in acero francese, che cambiano ogni 6 anni
- Buriano 2007 Cabernet Sauvignon 100%
SCELTI PER VOI
- Stielle Gran Selezione 2015
- Buriano 2007
- Pratola 2013
18 AGOSTO
Al mattino ci siamo recati a fare una degustazione da Querciabella. Negli anni settanta un businessman milanese Giuseppe Castiglioni, da sempre appassionato di vini francesi e grande intenditore dei bordolesi, decide di acquistare una casa con due ettari di vigna . Negli anni ottanta subentra il figlio Sebastiano, attuale proprietario, introducendo la viticoltura biologica/biodinamica all’epoca è stata una delle prime aziende ad introdurla. Dal 1988 sono certificati biologici, e dal 2000 biodinamica, 100% vegano. Non utilizzano letame ma concimazione verde utilizzando più tipi di semi in vigna come la rucola, la senape che funge da antibatterico, le leguminose che fissano l’ossigeno ecc.
Hanno 100 ettari 70 nel Chianti classico e 30 in Maremma.
Nella vinificazione usano solo lieviti indigeni e la fermentazione spontanea, non usano bianco d’uovo per chiarificare il vino essendo vegani. Raccolta rigorosamente manuale.
Il rovere delle loro barrique proviene da 6 produttori diversi.
Per le restrizioni Covid purtroppo non abbiamo potuto fare la visita in vigna ed in cantina ma solo la degustazione, la signora Daniela comunque ci ha dedicato del tempo rispondendo a tutte le nostre curiosità.
VINI DEGUSTATI
- Querciabella Chianti Classico 2017 100% uve Sangiovese provenienti dalle tre zone in cui hanno le vigne, vinificato in acciaio e poi affinato in botti grandi e barrique di rovere francese, delle quali il 10% di legno nuovo, per 12 mesi.
- Turpino IGT Toscana 2015 40% Cabernet Franc, 40% Syrah, 20% Merlot tutte uve provenienti dai loro vigneti in maremma, affinamento 16 mesi in barrique, nuove per il 20% . A naso intenso, sottobosco, spezia, in bocca morbido e fresco.
- Camartina 2015 Toscana IGT 70% Cabernet Franc e 30% Sangiovese il supertuscan nato nel 1981 come vino da tavola. Esce solo nelle annate migliori le uve sono raccolte e fermentate individualmente. Affinamento in legno tronconici da 50 ettolitri.
Abbiamo avuto il piacere di degustare anche il loro mitico Batar 2017 avendoci visti particolarmente appassionati di vino ha pensato di farcelo assaggiare. 50% Chardonnay 50% pinot bianco nato con la filosofia dei grandi Batard francesi, infatti inizialmente si chiamava così, poi sono stati richiamati dall’ambasciata francese ed hanno semplicemente tolto la D finale. Quando comprò le vigne trovò anche delle viti di pinot bianco così trovò il modo di utilizzarlo in questo splendido blend.
Le uve sono raccolte a mano, pigiate delicatamente e messe in borgognotte a contatto con i propri lieviti per 9 mesi, viene fatto un leggero batonnage e compie sia fermentazione alcolica che malolattica nel legno.
Un vino meraviglioso.
Una bellissima ed interessante degustazione oltretutto gratuita per la situazione COVID.
A pranzo ci siamo spostati a Lamole da Castellinuzza e Piuca Una piccola azienda a conduzione familiare che da mezzadri sono diventati produttori. Oltre al vino, producono olio, ed hanno un piccolo allevamento di ovini e chianine. C’è anche la possibilità di assaggiare piatti della tradizione, come pasta fatta in casa, salumi e formaggi di loro produzione, nel loro agriturismo.
E’ bello vedere cantine più strutturate ma poter vedere con i propri occhi anche queste piccole realtà è davvero emozionante. In compagnia di Francesca abbiamo visto prima i vigneti(purtroppo piovendo non abbiamo potuto passeggiare direttamente in vigna) poi ci siamo recati nella piccola cantina di vinificazione e successivamente in quella di affinamento.
VINI DEGUSTATI
- Il Vegliardo IGT Rosso Toscano 2018 è il vecchio Chianti come veniva vinificato in passato prima del disciplinare. Prevede uve rosse 80% Sangiovese e uve bianche 20% Malvasia. In bocca è totalmente diverso dal ruffiano Chianti classico, è un vino rude, o ti piace o non ti piace e solitamente chi è abituato a bere il Chianti odierno non lo apprezza. A me non è dispiaciuto se si pensa di bere un vino diverso dal Chianti naturalmente.
- Chianti Classico 2018 90% Sangiovese 10% Canaiolo, matura in vasche di cemento e viene imbottigliato dopo 12/14 mesi
- Chianti classico Riserva 2016 100% Sangiovese selezionate dal vigneto Piuca a 600 mt di altezza, vinificato in cemento, affinato in barrique usate per otto mesi e poi altri tre mesi di riposo in bottiglia.
- Chianti classico gran selezione 2016 100% Sangiovese come tutti i Gran Selezione proviene dalle migliori parcelle, uve di proprietà e vinificato in azienda
Li abbiamo degustati a pranzo presso la loro struttura accompagnati da pane fatto in casa, salumi di loro produzione e formaggi a km zero, pasta fatta in casa con ragù della casa, cantuccini e vin santo. Porzioni abbondanti per la cifra di 25€ a testa.
Una bella esperienza davvero, la consiglio poi il posto è molto bello c’è una bella vista da lassù.
19 AGOSTO
Al pomeriggio avevamo appuntamento alla cantina di Badia a Coltibuono, una visita che davvero vale la pena, appena scesi dalla macchina si respira l’aria di pace che aleggia intorno all’abbazia.
La visita si fa all’interno dell’agriturismo non recatevi al ristorante che si trova all’esterno. L’abbazia fondata nel 1051 oggi è stata trasformata in agriturismo le celle dei monaci sono state adibite a camere dell’agriturismo, tutto intorno ci sono boschi che trasmettono quella pace respirata appena arrivati. Dopo un giro nei meravigliosi giardini, ci si sposta nella sala del refettorio dove è possibile ammirare degli affreschi risalenti al 1621. Imbiancati più volte dai monaci per paura potessero esser distrutti durante le varie invasioni, ritrovati nel 1770 e restaurati nei primi del ‘900. Il chiostro chiuso dai monaci per permettere di passeggiare anche con il duro clima invernale della zona, si possono ancora vedere le colonne tra i muri. E’ anche presente un pozzo in cui veniva immagazzinata l’acqua piovana, fino a quando non è stata scoperta una fonte esterna all’abbazia. La meraviglia della tenuta è la cantina storica, lasciata intatta fin dai tempi dei monaci. Vi è anche una collezione storica di Chianti classico e Vin Santo, in vendita, alcune bottiglie risalenti alla prima guerra mondiale. I tappi vengono cambiati ogni 25 anni.
I vigneti coltivati sono nella zona di Siena perché nei dintorni dell’abbazia non è possibile avere vitigni, per l’altezza e l’affaccio a Nord.
Coltivano Sangiovese, Mammolo, Pugnitello, Ciliegiolo, Fogliatonda, Colorino, Canaiolo, Malvasia Nera, Sanforte.
Le etichette prodotte, biologiche, sono otto tra le quali Chianti Classico, Chianti classico riserva, Vin Santo e Vin Santo occhio di pernice l’unico vin santo rosso. Il Cultus Boni è un vino prodotto per il 20% da otto vitigni autoctoni, mentre l’80% è Sangiovese.
Della loro produzione fa parte anche l’olio.
Una delle attività proposte dalla struttura sono i corsi di cucina.
Le degustazioni vengono offerte con diverse formule molto interessanti, come quella con passeggiata e picnic nelle loro vigne, noi avendo poco tempo abbiamo optato per la basica a 10€ che prevede due vini oltre la visita alle cantine storiche, con pochi euro in più si può anche gustare un terzo vino. Una visita che consiglio di fare, se con più tempo a disposizione ne proverei una di quelle con la passeggiata in vigna.