Partiti da Milano in mattinata ci siamo diretti alla prima cantina della giornata in Monforte, quella del nostro cuore, la Conterno Fantino. Produttore che conosciamo da anni e di cui non mancano mai i vini nella nostra cantina.
Un’azienda a conduzione familiare in cui lavorano tutti e otto i suoi componenti, vecchia e nuova generazione, ognuno con il proprio compito. La cantina è strepitosa a partire dalla sala degustazione affacciata sulle loro vigne alla balconata sospesa sulle loro vigne.
La barricaia e la zona di affinamento dei baroli sono scenografiche ed eleganti. L’azienda, a breve, compirà 40 anni di attività, 40 anni di continua innovazione rispettando la storia dei vini che producono.
Fondata nel 1982 da Guido Fantino e Claudio Conterno ai quali, negli anni si è affiancata il resto della famiglia. Coltivano 27 ettari di vigneti nebbiolo, barbera, dolcetto, chardonnay con una produzione di 140.000 bottiglie l’anno. La loro agricoltura è biologica inoltre, seguendo la filosofia di minimo impatto sull’ambiente, l’ampliamento della cantina nel 2008 è stato realizzato impiegando fonti rinnovabili quali l’impianto geotermico, l’installazione di pannelli solari e, per ultimo, la fitodepurazione delle acque reflue.
Le etichette prodotte in totale sono 11:
- 4 Baroli: Sorì Ginestra, Vigna del Gris, Mosconi e l’ultimo nato Castelletto.
- Nebbiolo Ginestrino
- 2 Barbera d’Alba: Vignotà e Bricco Bastia
- Monprà un blend di Nebbiolo e Barbera
- Bastia 100% Chardonnay
- Principi un blend di Chardonnay e Manzoni Bianco
- Barolo Chinato
Gli affinamenti dei vini sono tutti in legno di rovere francese ad eccezione del Barbera Bricco Bastia e del blend Principi che sono affinati in acciaio.
Scegliere un vino è difficile perché la qualità la si ritrova in ogni etichetta, a parte il Barolo Sorì Ginestra e Mosconi punti fermi della mia “carta vini” uno dei rossi miei preferiti è il Monprà e dei bianchi il Bastia.
Una visita assolutamente da fare per:
- Qualità dei vini
- Location
- Accoglienza dei produttori
- Possibilità di acquistare
Ed era solo l’inizio della nostra due giorni in Langa perché dopo aver lasciato a malincuore, visto il posto magico, Conterno Fantino il nostro tour tra cantine è proseguito spostandoci di poco.
Tappa da Domenico Clerico sempre a Monforte, un’azienda storica che da anni volevamo visitare, dove la nipote Cecilia ci ha accompagnati in una una visita, praticamente privata essendo gli unici, della cantina di vinificazione, affinamento e guidato nella degustazione Clerico Experience.
La presenza del fondatore si sente ancora tanto, l’amore con cui viene raccontata la sua storia, e quella della cantina, fa sì che la presenza di Domenico sia tangibile, e renda tutto più emozionante. Non racconterò nulla di quello che ho sentito perché è bello ascoltarlo dalle parole di chi lo ha amato e vissuto per questo consiglio sempre le visite dai produttori.
I vini arrivano dove le parole non riescono, molto bella l’idea di creare un nebbiolo che possa aiutare ad avvicinarsi a questo vitigno per imparare ad amare e gustare nel giusto modo la sua massima espressione: il Barolo.
Da amante del Nebbiolo e del Barolo non posso nemmeno immaginare che ci sia un pubblico che non ama questo vitigno, ma sono consapevole esser un vino non facile da capire.
La filosofia seguita da Domenico, ed oggi dalla sua famiglia, è quella di esaltare il terroir su cui crescono le vigne, ognuna con il suo carattere.
Ad oggi con 21 ettari, nel comune di Monforte ed una parte in Serralunga, produce circa 110.000 bottiglie con 9 etichette.
- Dolcetto Visadì dove tutto ebbe inizio nel 1978 3 ettari di Dolcetto
- Barbera d’Alba Trevigne perchè prodotta da tre vigne diverse
- Nebbiolo Capisme-e che in piemontese significa Capiscimi, entra nel mio mondo. Una versione di nebbiolo messo a nudo per far sì che chi non si sia ancora avvicinato a questo difficile vitigno possa scalare la vetta della conoscenza per arrivare alla massima espressione che è il Barolo.
- 5 Baroli da cru diversi:
- Barolo assemblaggio dei migliori vigneti in Monforte età vigneti 1968/2005
- Pajana Ginestra età media vigneti 1971/2001
- Ciabot Mentin Ginestra il primo vino con cui si fece conoscere nel mondo. Mentin dal nome del precedente proprietario. In Langa il terreno mantiene il nome del primo proprietario. Il Ciabot invece è il capanno degli attrezzi che si trova nei vigneti.
- PerCristina, prodotto solo nelle annate migliori con 10 anni di affinamento
- AeroplanServaj ogni nome ha la sua storia che è bello ascoltare da chi fa parte della famiglia. Servaj in piemontese significa selvatico. Domenico da bambino non amava la compagnia quando arrivava qualcuno in visita a casa scappava per i campi e tornava dopo ore da qui il nome Aeroplano selvatico. Questo è l’unico Barolo del comune di Serralunga d’Alba, Baudana, anno impianto 1994
C’è ancora un Barolo il Briccotto chicca della cantina che esce solo in pochissime bottiglie, formato magnum, da una piccola parcella del Cru Bussia. Un tesoro di vino che abbiamo avuto la fortuna di degustare.
La visita scelta da noi è stata la Clerico experience che costa 90€ a persona. Perfetta per avere quadro completo dell’estro di Domenico attraverso il Nebbiolo in 7 versioni, 5 baroli di cui 4 da vigna singola e una vecchia annata, in più abbiamo assaggiato anche il loro Barbera d’Alba Trevigne 2019.
I nebbioli degustati erano tutti 2019.
I Baroli invece 2017 a parte il Briccotto che era 2009. Quest’ultimo in assoluto una meraviglia di vino, a mio gusto personale, il più emozionante a seguire il Ciabot Mentin a pari merito con l’Aeroplanservajs e per finire con il Pajana.
Una visita che merita la pena fare per ascoltare la storia di questa famiglia che da contadini di Langa prima, a commercianti porta a porta dopo, sono diventati dei punti fermi nel mondo del vino internazionale con i loro Baroli e non solo.
Conclusa questa visita ci siamo spostati da Ceretto, alla tenuta Monsordo Bernardina ad Alba, per concludere il sabato di degustazioni vini.
L’azienda Ceretto nasce nel 1930 con Riccardo Ceretto che acquista uve altrui per vinificare. Negli anni 60 entrano i figli Bruno e Marcello in azienda. Si ha la svolta definitiva perché decidono di mappare i territori dai quali arrivano i vini migliori, riconoscendo l’importanza della terra, per acquistarne le vigne.
Essendo fautori del terroir dedicano anche molta attenzione alla sostenibilità da vent’anni hanno eliminato gli antiparassitari ed i concimi adottando la pratica del sovescio, ossia il seminare tra i filari essenze(come la senape) che fanno da concime naturale.
Un pilastro della filosofia Ceretto è la cultura che passa dall’alta gastronomia con il pluristellato Piazza Duomo ad Alba di Crippa, fino all’arte con la ristrutturazione della cappella del Barolo, a La Morra nel loro vigneto Brunate, degli artisti Sol Lewitt e David Tremlett (leggi qui la storia delle sue opere in Langa), o con l’organizzazione di mostre con ospiti internazionali.
Noi abbiamo scelto la visita con degustazione dei Cru
- Barbaresco Bernadot DOCG 2015
- Barbaresco Asili DOCG 2018
- Barolo Brunate DOCG 2017
- Barolo Prapò DOCG 2015
- Barolo Bricco Rocche DOCG 2009
Personalmente ho apprezzato in particolar modo il Barbaresco Asili, il Barolo Bricco Rocche ed il Brunate. Ma si sa il vino è una tra le esperienza sensoriali più soggettive, ognuno lo percepisce a suo modo lo apprezza per gusti personali, ricordi, abitudini, passioni.
La visita in sé è stata poco emozionante, e più commerciale, specialmente per la parte di vinificazione e storia. Vuoi per la dimensione dell’azienda per la quale la famiglia non è direttamente coinvolta nelle visite e degustazioni, vuoi per il numero di degustazioni che impone di attenersi a determinati tempi, fatto sta che non è così coinvolgente anche se la location nel suo insieme, e la cortesia del personale, rendono la visita piacevole e divertente.
Le etichette Ceretto sono 19 tra Arneis, Riesling renano, Barbera, Dolcetto, Barbaresco, Barolo, Nebbiolo, Moscato,internazionali su 4 cantine sparse per il territorio langarolo.
La nostra guida simpatica e disponibile ci ha accompagnati in un tour veloce dell’esterno locali vinificazione, sulla balconata con vista dall’alto dell’acino, e nelle sale di affinamento. Successivamente ci siamo spostati in una saletta privata insieme ad altre due coppie. La degustazione è stata interessante e vivace grazie anche alla compagnia.
E’ possibile acquistare il vino prima di andare via, come nelle cantine visitate in giornata, ci sono anche gli ottimi prodotti Relanghe torroni, torroncini, torte ecc.
Ed il sabato è passato velocemente tra una chiacchiera ed un calice di ottimo vino, alle prossime puntate per scoprire altre meravigliose cantine.