Lo Chardonnay è tra i vitigni internazionali più famosi al mondo, coltivato in diversi luoghi del pianeta da vita a grandi vini, i più grandi provengono dalla Borgogna che reclama anche l’origine del vitigno.
La zona di elezione è la cote de Beaune, dove si producono gli chardonnay tra i più cari al mondo ed i Gran Cru più importanti al mondo. Il territorio di Montrachet è leggenda come i nomi dei suoi grand Cru che si ritrovano in un racconto diventato famoso nel XX secolo:
Il signore di Montrachet era triste per la perdita del suo unico figlio Chevalier partito per le crociate e mai più tornato. Un giorno passeggiando nel vigneto Foletiéres incontrò una donna con un figlio illegittimo con sè, Batard in gergo contadino. Pensando al figlio morto decise di adottarlo e una volta arrivato al villaggio gli abitanti lo salutarono accogliendolo al grido di Bienvenue, il signore felice pianse dalla contentezza Criot.
Un perfetto esercizio per memorizzare i Cru di Puligny- Montrachet:
- Montrachet un vigneto di 8 ettari coltivato esclusivamente a Chardonnay l’esposizione a S/S-E, l’inclinazione debole, il sottosuolo ricco di calcare e l’ottimo drenaggio creano lo Chardonnay senza rivali.Qui troviamo la Domaine de la Romanèe-Conti ad esempio, riferimento per il Pinot nero ma anche per lo Chardonnay. Un vino con elevata mineralità.
- Chevalier-Montrachet ha condizioni di terreno e climatiche altrettanto ottime, inoltre è caratterizzato per avere il 40% di vigne risalenti al periodo pre fillossera, quindi a piede franco.
- Batard-Montrachet la sua forma concava lo ha fatto soprannominare la fornace solare che regala vini opulenti
- Bienvenue-Batard-Montrachet
- Criot-Batard-Montrachet un vigneto di 1,5 ettari diviso tra 7 proprietari
Sono Vini che amano l’attesa, hanno bisogno di tempo per poter essere apprezzati appieno 15 anni, quelli delle grandi vendemmie anche 30. Vini non per tutti sia come portafoglio che come gusti. Ci sono però alcune possibilità di degustarne qualcuno: fare un gruppo di acquisto tra amici appassionati di vino, oppure partecipare a master dell’associazione italiana Sommelier in cui si approfondiscono temi particolari come ad esempio la zona della Borgogna.
