Da tempo un mio grande desiderio era quello di provare la cucina di Antonia Klugmann, mi ha sempre incuriosita la sua capacità di trasformare le materie prime semplici come quelle dell’orto, del sottobosco, dei prati di montagna in regine della tavola.
Si arriva in questo luogo, defilato dalla strada principale, e la struttura appare subito molto semplice, personalmente trovo rispecchi la chef.
Al suo interno trasmette serenità e calore con i soffitti in legno, i colori chiari e la vetrata affacciata sul prato. Prato dove si trovano le fioriere in cui crescono le erbe aromatiche, che ogni tanto i collaboratori della cucina escono a raccogliere.
Quale occasione migliore, per recarci all’Argine a Vencò, del nostro girare senza meta per il Collio?
Abbiamo prenotato per pranzo e optato, come facciamo solitamente quando visitiamo questi ristoranti, per il menù degustazione. Essendo ristoranti stellati, con prezzi di un certo livello, conviene provare i menù per due ragioni: prima di tutto in una volta sola si provano tutti i piatti che caratterizzano la cucina dello chef e secondo economicamente un menù conviene sempre rispetto la scelta alla carta .
Ci sono tre scelte di menù:
110€ Territorio: vita in movimento con 10 portate.
80€ Il nostro menù con 6 portate
70€ Il piccolo menù con 5 portate.
Poi c’è la carta ma non ha molta scelta un totale di 7 piatti tra antipasti, primi, secondi e dolci.
Ottima la carta dei vini, ed anche la proposta per accompagnare il menù degustazione 50€ con 6 calici di vino che possono essere o di regione o fuori regione.
Noi abbiamo scelto il primo menù, che è accompagnato da grissini, pane integrale di pasta madre, ciabatta in stile pugliese di semola e polenta, tutti rigorosamente fatti da loro.
Come vino abbiamo scelto naturalmente un regionale, Capo dell’azienda Branko, un bianco prodotto da un blend di Malvasia Istriana, Friulano e Sauvignon questo produttore è stato una piacevole scoperta.
Il sommelier ci ha consigliato con il cervo un vino rosso altro vitigno regionale, l’autoctono Pignolo di Ermacora altra ottima scelta.
Quando esci dal ristorante ed hai già voglia di tornarci è perché l’esperienza è stata appagante.
Personalmente è stata una conferma mi sono innamorata dei piatti della chef Klugmann, che a fine pranzo abbiamo avuto il piacere di conoscere, difficile sceglierne uno perché in tutti riesce a trasmettere l’anima degli ingredienti e la sua. Quello che mi ha lasciata con la voglia di mangiarne altri tre piatti sono stati gli spaghetti fragola, pomodoro e semi di aglio…un capolavoro.
Hanno a servizio un ottimo sommelier giovane, disponibile e molto competente, in generale tutto il personale di sala è disponibile e molto professionale.