SULLA VIA DEL VINO

LE PERLE DEL FRIULI IN 8 GIORNI TRA CANTINE, STORIA E PAESAGGI

La seconda via del vino scelta per questa vacanze surreali in tempo di covid

Giovedì 20 agosto

Partiti con calma dopo colazione da Radda in Chianti in 4 ore siamo arrivati a Buttrio all’agriturismo tra le Vigne. Un posto meraviglioso immerso letteralmente tra le vigne, la proprietà è la stessa del castello di Buttrio. Questa era la casa del precedente proprietario dei vigneti che è stata adibita a B&B, le camere sono spaziose e pulite, la struttura è stata ristrutturata nel rispetto della storicità della casa.

panoramica agriturismo
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La colazione, fatta all’esterno sotto il pergolato, con la vista delle vigne è un modo rilassante per iniziare al meglio la giornata. E’ abbondante, ben curata sia nel salato che nel dolce, la signora che serve la colazione gentile e disponibile. L’agriturismo mette a disposizione anche delle bici. A piano terra c’è un bel salotto ad uso comune, un bar fornito, con servizio self-service si prende ciò che si vuole, si segna sui foglietti a disposizione lasciandoli poi in reception. In camera a disposizione tutti i giorni due bottigliette di acqua, bustine di te e tisane. 

camere agritursmo
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Essendo vicini ad Udine ed avendo ancora mezzo pomeriggio a disposizione ci siamo recati a visitare la citta.

E’ stata una piacevole scoperta, una città viva, elegante, con molti spunti storici interessanti da visitare, locali dove fare un aperitivo, dove mangiare, bei negozi di tutti i generi.

Insomma una città che consiglio assolutamente di visitare.

Passeggiando senza meta abbiamo visto:

  • Piazza Matteotti circondata su tre lati da portici dove passeggiare e bere un aperitivo. Al centro la Fontana di Giovanni da Udine realizzata nel 1543. Nell’unico lato senza portici c’è la chiesa di San Giacomo, edificata nel 1398. Sulla facciata della chiesa è presente un piccolo balcone con un altare: nel ‘400 e nel ‘500 permetteva di seguire la Messa a chi si trovava nella piazza. La torre della chiesa ospita dal 1525 il primo orologio pubblico della città di Udine.
piazza Matteotti
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  • Via Mercatovecchio caratterizzata da eleganti porticati, è affiancata da antiche dimore e palazzi nobiliari, caffè e osterie, boutique e negozi in cui il tempo sembra essersi fermato. Il percorso tortuoso riprende l’antico tracciato del fossato e della cinta muraria che proteggevano il Castello. Un palazzo da non perdersi è quello del Monte di Pietà sede della Cassa di Risparmio, che risale al 1500 e al piano terra ospita la Cappella di Santa Maria Del Monte, famosa per il gruppo barocco della Pietà del Meyring.
Via Mercatovecchio
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  • Piazza Libertà  luogo dove si trovano gli abitanti e dove vengono organizzate diverse manifestazioni. Da qui parte la salita al castello. Si trovano due logge meravigliose: quella in stile veneziano del Lionello risalente al 1448. e di fronte quella con il tempietto di San Giovanni risalente al 1553 sormontata dalla torre dell’orologio con i mori Floreàn e Venturìn, come vengono chiamati dagli udinesi, che battono le ore. A lato di questa loggia c’è l’arco Bollani, risalente al 1556 ed attribuito al Palladio, che dà l’accesso al castello, per salire ci sono tre scale diverse. E’ presente anche una colonna con il leone di Venezia.
Tempietto San Giovanni
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Loggia del Lionello
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colonna del leone di Venezia
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interno della loggia
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una delle salite al castello
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  • Il castello di Udine sorge su di un colle di 138 metri e insieme all’aquila patriarcale ne è uno dei simboli. Sembra che questo colle sia stato creato da Attila che, dopo aver saccheggiato Aquileia nel 452, ordinò ai suoi soldati di creare un’altura trasportando la terra negli elmi per poter ammirare le fiamme dall’alto. Il castello risale al 1517, anche se già nel 983 qui sorgeva un castrum romano a difesa della città. Oggi il Castello di Udine sorge in un grande parco verde, da cui si ammira il panorama sulla pianura friulana e sulle Alpi Carniche e dal 1906 ospita i musei civici della città. Una curiosità: il Salone del Parlamento ha ospitato fino al 1797 il Consiglio della Patria del Friuli, uno dei primi parlamenti al mondo.
castello
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  • Duomo di Udine uno spettacolo che lascia senza parole. Personalmente ne sono rimasta affascinata, costruito nel 1236 dal Patriarca di Aquileia e restaurato più volte. L’edificio attuale è stato ristrutturato agli inizi del ‘900 e ha un aspetto gotico, mentre l’interno è principalmente barocco. Il duomo di Udine è l’edificio religioso più importante della città e custodisce splendidi tesori di Gianbattista Tiepolo come la pala della Cappella della Santissima Trinità e quella dei Santi Ermacora e Fortunato, gli affreschi della Cappella del Santissimo Sacramento. La Cappella di San Nicolò custodisce i dipinti più antichi del Duomo: risalgono al ‘300. Di fianco al Duomo sorge il campanile, risalente al 1441 che ospita al pianoterra un museo con ingresso gratuito, che purtroppo causa COVID abbiamo trovato chiuso. Meraviglioso anche il Portale della Redenzione realizzato da un artista tedesco sconosciuto, risale al 14° secolo ed è riccamente decorato con altorilievi che rappresentano la Redenzione. In alto si può ammirare l’Aquila patriarcale. L’interno del Duomo, arricchito nel ‘700 grazie alla famiglia Manin, è un tripudio barocco e merita una visita soprattutto per le opere del Tiepolo. Al suo interno non è possibile fare fotografie.
Duomo Udine
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campanile duomo
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La sera cena al Vitello d’oro, vicino a piazza Matteotti, scoperto in un programma televisivo il giorno prima di partire per le vacanze, ci ha incuriositi così abbiamo colto l’occasione. Devo dire che anche questo locale è stata una piacevole scoperta, la location è molto bella sia internamente, che esternamente continua

Venerdì 21 agosto

Al mattino avevamo prenotato la visita da le Vie di Romans che si è rivelata piacevole e molto interessante. Siamo stati accolti da Lorenzo, da anni collaboratore dell’azienda che, dopo averci raccontato brevemente la storia della famiglia Gallo, ci ha portato per le vigne che si trovano di fronte all’azienda, in cantina per vedere da vicino la vinificazione, finendo in sala degustazione.

Molto gentili non hanno fatto pagare la visita e degustazione, visto il periodo post Covid.

Sei curioso di scoprire i vini che abbiamo assaggiato?

Dopo aver fatto un pranzo toccata e fuga ci siamo diretti da Moschioni, a Cividale del Friuli, dire che questa famiglia crea perle enologiche è riduttivo.

Siamo stati accolti dalla signora Sabrina che insieme al marito Michele è proprietaria dell’azienda. Una donna di grande carattere come i vini che producono. Vendemmie manuali tardive e sapiente gestione della vinificazione.

Sei curioso di scoprire i vini che abbiamo assaggiato? 

Essendo a Cividale abbiamo deciso di visitare questo paese a misura d’uomo e con tanti angoli suggestivi da scoprire. Si attraversa il Natisone dopo aver percorso il ponte del diavolo, uno dei simboli di Cividale, risalente al 1442 e distrutto in entrambe le guerre.

ponte del diavolo
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Narra la leggenda che il diavolo si impegnò a costruire il ponte in cambio della prima anima che avrebbe attraversato il ponte, i cividalesi raggirarono il diavolo facendo attraversare il ponte ad un cane. Successivamente si arriva alla piazza del Duomo dove è collocata anche la statua di Giulio Cesare fondatore della città.

vista dal ponte
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Girando per le sue vie si può vedere come l’arte romana si sia perfettamente fusa con quella bizantina, dal 2011 è patrimonio Unesco. In una giornata la si può visitare tutta, musei compresi. Molto interessanti l’Archeologico, il cristiano ed il tempietto longobardo. Altro luogo interessante è l’ipogeo celtico. Una sosta è assolutamente da fare.

Statua di Giulio Cesare
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duomo di cividale
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piazza delle donne
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chiesa
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la casa più antica di Cividiale
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vicoli di Cividale
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cinte murarie tipiche
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Sabato 22 agosto

scorci dai colli orientali
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scorci dalle vigne dei colli orientali
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Al mattino dopo colazione abbiamo deciso di girare senza meta tra Collio e Colli orientali del Friuli Prepotto, Cialla, Rosazzo, Faedis. Prima di pranzo abbiamo visitato l’abbazia di Rosazzo che risale al 960 quando dei monaci di Sant’Agostino giunsero dalla Lombardia per insediarsi qui e nel 1070 inaugurarono la chiesa dedicata a San Pietro che ancor oggi sovrasta lo Judro, il Natisone, il Torre, l’Isonzo e tutta la piana.

chiesa abbazia Rosazzo
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interno chiesa
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Chiostro
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Fino a che non si arriva in cima mai si immaginerebbe l’esistenza di questo colle con la sua splendida abbazia, il chiostro, la chiesa di San Pietro meravigliosa, ed il cortile dal quale si può godere la vista su tutta la piana, l’ingresso è libero e ne vale la pena.

affreschi interni
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Per pranzo ci siamo spostati a Vencò.

Da tempo un mio grande desiderio era quello di provare la cucina di Antonia Klugmann, mi ha sempre incuriosita la sua capacità di trasformare le materie prime semplici come quelle dell’orto, del sottobosco, dei prati di montagna in regine della tavola.

Esterno ristorante
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Si arriva in questo luogo defilato dalla strada principale, la struttura appare molto semplice, personalmente trovo rispecchi la chef, al suo interno trasmette serenità e calore con i soffitti in legno, i colori chiari e la vetrata affacciata sul prato. Prato dove si trovano le fioriere in cui crescono le erbe aromatiche, che ogni tanto i collaboratori della cucina escono a raccogliere. Continua

Al pomeriggio abbiamo colto l’occasione di visitare la cantina Venica e Venica a Dolegna del Collio.

Attraverso una bella passeggiata in cantina viene raccontata la storia di questa famiglia arrivata ormai alla quarta generazione.

Il 6 febbraio 1930 il mezzadro, fondatore della cantina, Daniele Venica acquisti i suoi 10 ettari vitati, per arrivare ai giorni nostri con gli attuali 40 ettari.

Nel dopoguerra gli succede il figlio Adelchi che nel 1972 inizia a vendere il vino in sede. A seguire i figli Gianni e Giorgio. Attualmente c’è la quarta generazione che li affianca : Gianpaolo, Serena, e Marta ognuno con i rispettivi compiti in azienda.

Queste quattro generazioni sono rappresentate da 4 porte che si attraversano durante la visita.

I vitigni coltivati sono per i bianchi Pinot Grigio e Bianco, Ribolla gialla, Chardonnay, Malvasia, Friulano, Traminer aromatico, Sauvignon. Per i rossi Merlot e Refosco.

Sei curioso di scoprire i vini che abbiamo assaggiato? 

Domenica 23 agosto

Trasferimento a Sappada dopo aver fatto il check-out con calma ci siamo avviati verso Sappada per dedicarci alla montagna friulana.

Sappada ha una storia curiosa perché nel 1852, allora parte del Regno Lombardo/Veneto, passava dalla provincia del Friuli a quella di Belluno. I 263 capifamiglia chiamati a votare all’unanimità scelsero Belluno. Nel 1866 veniva annessa all’Italia. A novembre 2017, dopo un referendum popolare a favore, il DDL del ritorno al Friuli passa alla camera con 257 Si e 20 No.  Essendo un paese di confine ha sempre sofferto durante le guerre.

A parte le vicissitudini durante la guerra e quelle Veneto/Friuli è un paese da favola, Sappada vecchia è uno dei borghi più belli d’Italia con le sue case in legno ed i fienili sparsi nel grande prato sopra il paese, i fontanili nei suoi borghi. Formata da 15 borgate ha diverse passeggiate, alla portata di tutti, che trasmettono grande serenità.

A borgata Cima Sappada c’è una passeggiata dove ogni casa riporta una storia della vita di paese e immerge il visitatore all’epoca in cui in queste valli non si vedevano auto passare, dove la vita di montagna era dura ma vera.

casa tipica di cima Sappada
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In paese si trova anche una passeggiata che, a parte la salita iniziale intensa ma fattibile da tutti con qualche sosta, porta il visitatore nei boschi al di sopra del paese con scorci davvero belli. E’ il sentiero naturalistico numero 5 che parte dal parcheggio delle scuole elementari in borgata Muhlbach.

Panorama dal sentiero numero 5
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Altra passeggiata da fare in paese, sempre dalla borgata Muhlbach, è quella alle cascatelle che si prende dal piccolo museo della grande guerra, purtroppo chiuso per il COVID.  Dopo una brevissima camminatina accanto al rio del Mulino (Muhlbach) si arriva ai piedi di questa cascata piccola ma suggestiva, è pur sempre alta 50 metri.

la cascatella dalla sua passeggiata
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Sempre per chi non ha voglia di cimentarsi in camminate più intense c’è la passeggiata attraverso i grandi prati di Schbont lungo il Piave.

Arrivati in tarda mattinata dopo aver fatto il check-in al Borgo Antico in piena borgata Fontana, abbiamo deciso di esplorare il paese, andare all’ufficio turistico per pianificare i nostri ultimi tre giorni di vacanza. Consiglio portate con voi sempre un ombrellino perché il tempo cambia velocemente ed il cielo di Sappada sa far scendere tanta, ma tanta acqua.

Il nostro B&B a parte essere in una posizione meravigliosa era davvero bello, tutto in legno, camere spaziose, pulitissime, con ogni confort, bagno con doccia emozionale e Martina, la proprietaria una ragazza splendida. La colazione si fa nella piccola sala a pian terreno, ma sono organizzati in modo di non avere mai troppa gente contemporaneamente. Prodotti ottimi, genuini, ed a chilometro zero, una nota di merito all’infuso di sambuco ed alle torte.

vista esterna B&B
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camera B&B
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Nel nostro girovagare, e grazie ai suggerimenti di Martina che ci ha dato una tesserina con l’elenco di alcuni locali che applicano degli sconti riservati a chi soggiorna lì, abbiamo scoperto la latteria del paese dove acquistare prodotti e mangiare pranzo o fare merende…meritano tantissimo i loro taglieri e la panna cotta, mai mangiato una panna cotta così buona.

tagliere della latteria
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interni della latteria
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All’ufficio turistico abbiamo trovato una ragazza gentile che ci ha saputo dare molti ottimi consigli oltre alla piantina e l’elenco delle camminate.

La sera non avendo prenotato nulla siamo andati a mangiare in pizzeria, si attende un po’, locale affollato, ma servizio veloce.

 

Lunedì 24 agosto

Dopo colazione avendo visto che le previsioni non erano tra le più rosee abbiamo deciso di spostarci di regione per andare a visitare San Candido ed il lago di Misurina.

Durante il tragitto abbiamo potuto vedere con i nostri occhi il disastro della tempesta di vento che nel 2018 fece una strage di alberi, fa male al cuore vedere quello scempio, ma purtroppo a madre natura non ci si può opporre.

effetti tempesta
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San Candido è un paesino davvero molto grazioso, la passeggiata nel centro è piacevole e la sua collegiata merita una visita con gli interni in stile romanico che riportano al medioevo, fondata nel VIII secolo e completamente ricostruita nel XII °. Molto suggestivo anche il cimitero che la circonda, all’interno delle sue mura.

via pedonale
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fronte collegiata
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retro collegiata e cimitero
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scorci del centro
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Per i più piccoli, ma non solo, c’è un bel bob su rotaia da fare a San Candido.

panorama 3 cime Lavaredo
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lungo la strada per il lago
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Spostandosi verso il lago di Misurina la strada offre panorami strepitosi sulle sue montagne. Lungo la strada, segnalato sulla sinistra da una costruzione moderna tipo palco da premiazione, c’è la possibilità di fare delle foto panoramiche alle tre cime di Lavaredo.

scorci passeggiata lungo lago
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lago misurina panorama
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Arrivati al lago di Misurina, nonostante le previsioni non rosee, abbiamo deciso di fare la passeggiata che costeggia tutto il lago, che consiglio a tutti perché davvero bella e con tanti scorci interessanti.

panorama lago misurina
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Rientrati a Sappada per cena abbiamo provato, uno dei ristoranti visti nella trasmissione di Borghese, Edelwaisse Stube locale caldo ed accogliente, personale gentile, buon cibo, bella carta dei vini. Ci siamo stati due sere, la seconda sera un po’ troppo affollato ed il servizio è stato lento. Una nota di merito al tomahawk di cervo ed ai tortelli rustici al capriolo.

 

Martedì 25 agosto 

Finalmente giornata di sole, finalmente giornata di camminata seria con la gita al rifugio Calvi. La camminata, di un’oretta, è molto bella anche semplice se si rimane sul sentiero principale.

panoramica dal rifugio
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vista da lontano del rifugio
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Noi a metà strada siamo stati tratti in inganno dall’indicazione Rifugio Calvi sentiero delle marmotte seguendola. In realtà si tratta di un taglio al percorso classico, una salita faticosa in un canalone tra massi e cespugli che non consiglio a chi ha bambini piccoli al seguito o non è fisicamente preparato alle camminate in montagna. 

bivio Rifugio Calvi
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La vista da lassù è meravigliosa, c’è la possibilità di proseguire sulla via per il monte Peralba con altre due ore e mezza di cammino.

arrivo alla meta
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altro panorama
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Sulla via del rientro abbiamo preso la deviazione per le sorgenti del Piave, una bella camminata in mezzo al bosco porta alle sorgenti del fiume simbolo per l’Italia.

piana delle sorgenti
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Sorgente Piave pubblica
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La sorgente non è quella indicata dove tutti fanno le foto, ma quella nel boschetto sulla via che collega il sentiero per il rifugio Calvi, poco prima di arrivare alla spianata. Si vede un piccolo cumulo di pietre con un rigagnolo che sbuca dal terreno a volte provocando delle bolle, quella è la vera sorgente.

vera sorgente
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monumento sorgente Piave
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La sera abbiamo prenotato alla baita Mondschein immerso nel circolo del golf ai piedi di Sappada, lungo il Piave.  Qui ho scoperto il Radic di mont, una vera chicca dello slow food italiano. 

Baita vista da fuori
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Un radicchio selvatico che cresce ad alta quota e si raccoglie, una sola volta l’anno, al disgelo quando la neve si ritira dagli alpeggi. Una raccolta regolamentata che dura una quindicina di giorni con un massimo di chilo al giorno. Va fatta da persone esperte per evitare di rovinare le radici. Continua

Mercoledì 26 agosto

Altra bella giornata che abbiamo utilizzato per fare la gita alla malga Tuglia.

Panoramica della Malga
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Sono due ore di camminata che vogliono un minimo di preparazione fisica perché, nonostante non sia complessa, è intensa. Il sentiero immerso nel bosco è suggestivo e l’arrivo ripaga della camminata con la polenta preparata sul momento dai ragazzi della malga. Producono anche formaggio che è possibile acquistare.

Fiori di montagna
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Panoramica lungo il percorso
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Preparazione polenta espressa
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Il nostro piatto di polenta e frico
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Al rientro dalla Malga ne abbiamo approfittato per fare la passeggiata alla borgata Cima Sappada.

Cima Sappada
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cartelli della vita contadina
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piazzetta a cima Sappada
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Una volta tornati in borgata Fontana, dopo la sosta per rifocillarci in latteria, abbiamo deciso di fare la passeggiata nel bosco sopra Sappada con il sentiero naturalistico numero 5 dal quale è possibile vedere la cascatella da sopra. Durante la camminata ci sono scorci molto belli su Sappada, oltre a poter vedere alcuni vecchi fienili e sculture fatte con ceppi di legno.

Borgo antico Sappada
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sculture
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scorci sul paese
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cascata da sopra
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scorci sulle montagne
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Terminata la camminata ne abbiamo approfittato per acquistare i ricordini mangerecci trovando anche il radic di mont.

La sera siamo tornati alla Edelwaiss per cena provando altri piatti, un po’ troppo affollato con servizio lento.

Giovedì 27 agosto

Dopo colazione abbiamo caricato la macchina e ci siamo rimessi in strada per il rientro a casa. 

Lungo la strada del ritorno abbiamo fatto la sosta a Vajont per una preghiera, in memoria di tutte le vittime innocenti, sul luogo di quel terribile disastro. Vedere con i propri occhi la frana che ha scatenato il disastro e vedere di quale materiale è composto il monte Toc, davvero rende ancora più inspiegabile l’orrore.

La diga del Vajont
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La frana del monte Toc
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Ferie estiva 2020 concluse, belle, intense, emozionanti

 

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