Il 13 agosto ci siamo spostati nella zona di Offida rinomata a livello enologico per le DOCG Offida Pecorino e Passerina
Ospiti del Panoramic wine resort dell’azienda Cocci Grifoni vignaioli da cinque generazioni, siete curiosi di scoprirli?
La famiglia Cocci Grifoni ha da poco ristrutturato questo meraviglioso casale, letteralmente immerso tra le vigne, per raggiungerlo bisogna percorrere qualche chilometro di strada bianca ed una volta terminata ci si trova nel paradiso del nulla. Nulla che ostacoli la vista, la luce, le stelle, il rumore del vento, il profumo della terra, il caldo del sole, nulla se non natura.
Appena scendi dalla macchina la sensazione di pace è immediata.
Il resort ha 11 camere ognuna diversa dalle altre, ognuna racconta la storia di un personaggio della famiglia. Sono dislocate al piano superiore con il balcone, ed a piano terra, come la nostra, con terrazzo affacciato direttamente sul giardino. Camere ampie, pulite, fresche dotate di tutti i comfort.
E’ presente una piscina a sfioro meravigliosa, con una vista unica, dalla quale non usciresti mai.
A disposizione degli ospiti è presente un bar con cucina nei pressi della piscina. La colazione è abbondante e di grande qualità, sia dolce che salata, con ottimi prodotti locali e le loro omelette sono strepitose.
Noi avevamo molti luoghi da visitare, oltre che cantine, e poco tempo a disposizione ma per chi ha più giorni ci sono diverse interessanti attività organizzate dal resort.
Dopo aver fatto il check-in in hotel, ed aver scaricato i bagagli ci siamo diretti subito ad Offida ad una decina di minuti di macchina dal resort.
4) Offida dal 2008 è uno dei borghi più belli d’Italia, il paese è famoso per l’arte del merletto a tombolo, nei suoi vicoli è facile vedere le donne che lavorano ed è ipnotico guardarle all’opera. C’è anche una via, Via del Merletto, in cui è possibile ripercorrere grazie a foto e didascalie la storia di quest’arte che si tramanda da secoli.
Il paese è davvero piccolo e si gira velocemente, alcune chiese hanno orari di apertura, altre erano chiuse, comunque una passeggiata tra le sue vie va fatta.
Il nome sembra avere storie diverse una è quella derivante dal latino oppidum città fortificata, l’altra da Ophis il dio serpente venerato dai Pelasgi che, sembra, per primi abbiano abitato questi territori, ed infine da due parole indoeuropee Oph e Ida che unite hanno il significato di Ricco monte.
Il borgo dovrebbe esser stato fondato a fine del 500 dagli abitanti di Ascoli Piceno per scappare dall’occupazione longobarda, la prima attestazione storica risale al 1039 quando venne venduto il castello all’abbazia di Farfa.
All’ingresso del paese è possibile vedere i resti delle mura del 1400, molto belle ed imponenti e subito sotto c’è la fontana monumento delle Merlettaie.
Proseguendo lungo la via centrale si arriva, dopo poco, nella Piazza del Popolo dalle eccentrica forma triangolare sulla quale si affaccia il Palazzo comunale costruito tra il 1200 ed il 1300 nel suo piccolo molto bello con un portico di 7 arcate, una loggetta con 14 arcate ed una torre merlata con orologio.
Qui si trova anche il teatro del serpente aureo ricavato, nel 1820, da una sala consiliare del palazzo comunale, dicono che metterci il naso vale la pena perché molto carino, ma noi l’abbiamo trovato chiuso.
Per ultima sulla piazza c’è la Collegiata che si fatica ad identificare con la sua facciata integrata al resto dei palazzi. Risale alla fine del 1700 ha uno stile prettamente neoclassico, rococò e barocco ed al suo interno sono custoditi i resti del santo patrono S. Leonardo.
Passeggiando per le vie del borgo si possono ammirare le case, andate in via del Merletto per ripercorrere la storia di questa lavorazione.
C’è l’enoteca regionale delle Marche, che abbiamo trovato chiusa, nell’ex convento di San Francesco ed il museo del merletto a tombolo nel palazzo De Castellotti Pagnanelli.
In una mezza giornata si riesce a fare il giro del paese, senza i musei.
Dopo uno spuntino al volo ci siamo messi in viaggio per cambiare regione e raggiungere la cantina di Emidio Pepe per la degustazione estesa e visita della cantina, curiosi di scoprirlo?
5) La nostra scoperta del territorio è proseguita ed il 14 agosto ci siamo dedicati ad Ascoli Piceno che ci è rimasta nel cuore.
Abbiamo individuato in internet un parcheggio,coperto, comodo con il centro e facilmente raggiungibile: il Saba Torricella. Una volta parcheggiato si percorre una passerella e arriva ad un ascensore che porta alle spalle della piazza Arrigo, una delle più famose della città.
Chiamata anche dell’Arengo, dal nome delle adunate del popolo che si svolgevano qui, compete per importanza con Piazza del Popolo ed è molto più estesa. Qui si affacciano il Palazzo dell’Arengo in cui ci sono la pinacoteca ed il comune, il Palazzo Episcopale, il Duomo di sant’Emidio patrono di Ascoli e protettore dei terremoti da visitare per la sua meravigliosa cripta con il corpo del santo. Infine il Battistero di San Giovanni uno dei più importanti esempi di architettura romanica presenti nella nostra nazione, al suo interno c’è una fonte battesimale del 1.100.
Passeggiando per le sue via abbiamo raggiunto la meravigliosa Piazza del Popolo. La storia vuole che nel 1507 il governatore di allora stufo della confusione edilizia impose che sui tre lati della piazza dovessero essere costruite volte con mattoni rossi e colonne in travertino. I privati che volevano costruire dovevano seguire regole molto rigide non più alte di un piano, mattoni rossi e travertino, stesse altezze e stesse finestre.
Il risultato fu questa magnifica piazza che ancora oggi possiamo ammirare.
Sulla piazza si affaccia il famoso palazzo del capitani , uno dei simboli di Ascoli, edificato tra il 1200 e 1300 per essere utilizzato come palazzo del popolo dove i rappresentanti delle corporazioni cittadine si riunivano. Negli anni a venire divenne palazzo dei comune, poi sede dei governatori pontifici, con l’unità d’Italia passò di proprietà allo stato ed oggi è sede del comune di Ascoli.
All’interno molto interessanti da visitare sono il cortile rinascimentale di libero accesso, e le sale della ragione e degli stemmi se trovate qualche impiegato comunale gentile da accompagnarvi ne valgono davvero la pena. Il nostro accompagnatore è stato molto disponibile e cortese, ci ha fatto anche affacciare dal balconcino del primo piano per avere la vista della piazza dall’alto.
Altra visita interessante è quella agli scavi archeologici l’ingresso è alla destra della scala esterna, anche qui deve venire un impiegato comunale per aprirvi l’ingresso, ci sono poi passerelle e display che spiegano gli scavi ed i ritrovamenti.
L’altro monumento che si affaccia sulla piazza è la Chiesa di San Francesco, anche se il portone principale non è sulla piazza ma sulla via laterale. Nel 1215 San Francesco visitò Ascoli ed un gruppo di giovani, rapiti dalle sue parole, indossarono il saio così nel 1258 cominciò la costruzione della chiesa per accogliere la comunità di frati francescani.
Accanto al portale gotico è presente la Loggia de mercanti costruita con le donazioni dei mercanti di lana ed è visibile sotto la loggia una lastra riportante le misure degli elementi architettonici utilizzati, in caso di manutenzioni future.
Il caffè Meletti è un altro punto storico della città, dal 1905, luogo di ritrovo di gente comune, scrittori, politici, artisti ecc. una curiosità del locale è la creazione nel 1870 dell’anisetta Meletti un liquore a base di anice che si gusta con la mosca che ha reso famoso il locale.
Una passeggiata lungo la via delle stelle è da fare, chiamata così perché dove si ritrovavano gli innamorati, è conosciuta anche come “dietro ai merli”, in dialetto, perché la via corre dietro le mura cittadine e tutti i palazzi erano merlati per difesa qui si possono ammirare palazzetti medievali, antiche botteghe, torri, strade acciottolate e la vista sul fiume Tronto che scorre più in basso. E’ una bella passeggiata rilassante perché fuori dalla confusione del turismo estivo. E naturalmente prima di lasciare Ascoli ci siamo gustati il cartoccio di olive all’ascolana.
Prima di rientrare in hotel abbiamo fatto sosta ad Acquaviva Picena, un borgo medievale che ha mantenuto intatto il suo fascino nei secoli.
Molto bella la piazza con la fortezza degli Acquaviva, dichiarata monumento nazionale nel 1902. Proseguite la passeggiata visitando la torre dell’orologio, la chiesa di San Nicolò del 1500 e la chiesa di San Rocco con l’esterno in stile romanico e l’interno ottocentesco. Un piccolo borgo che, fortezza a parte, si visita in una ventina di minuti.
E siamo arrivati a Ferragosto, il 15 agosto al mattino abbiamo deciso di andare a Cossignano, uno dei borghi dei dintorni di Offida più gettonato, ed effettivamente ne vale la pena. Le chiese ed il palazzo comunale erano chiusi, naturalmente, ma la passeggiata tra le sue viuzze e la vista che si apriva da alcuni punti del borgo ne sono valse la pena.
In generale Offida ed i suoi borghi non prendono molto tempo, diciamo che in una mezz’oretta ciascuno si visitano benissimo.
Finita la passeggiata siamo rientrati ad Offida perché avevamo prenotato una degustazione da Ciù Ciù uno dei produttori vinicoli più importanti della zona, lo volete scoprire insieme a noi?
Terminata la degustazione ci siamo goduti il caldo ferragosto nella tranquillità del resort a mollo nella piscina mangiando un boccone lì.
La sera siamo andati a Grottammare a farci una meravigliosa cena a base di pesce al ristorante l’Ancora con vista mare.
Proseguite con noi nell’ultima tappa alla scoperta delle Marche.