Metti un fine settimana di ottobre alle Cinque Terre, quattro amici da una vita, un tempo meraviglioso e la gita diventa incantevole.
La nostra meta doveva essere Castelmagno ed il trekking tra le sue borgate ma per problemi di prenotazione ci siamo trovati a dover cercare una meta alternativa.
Perché non andare alle Cinque Terre? Dove è possibile fare trekking, visitare paesi, cantine, godersi il relax, il mare, il buon cibo e vino.
Le Cinque Terre, cinque antichi borghi di pescatori situati lungo la frastagliata costa ligure orientale, sono patrimonio Unesco dal 1997. Ogni villaggio è caratterizzato da case colorate, porticcioli e da vigneti aggrappati ai ripidi terrazzamenti ricavati sulla costa. Il Sentiero Azzurro, è un meraviglioso percorso escursionistico che si estende lungo la costa, collega tra loro i borghi e offre splendidi panorami sul mare. Peccato che sia quasi tutto chiuso ad eccezione di una parte(Vernazza Corniglia) che comunque merita la pena fare.
Detto fatto abbiamo prenotato presso l’agriturismo San Cristoforo a Montale a pochi chilometri, nell’entroterra, da Levanto un vero paradiso. Una casa con un panorama meraviglioso, camere pulite, ampie e comode. Una bellissima sala comune, una terrazza per il relax, e la colazione, strepitosa.
La proprietaria è una persona estremamente disponibile e gentile.
L’unica pecca dell’arrivare alle Cinque Terre è l’autostrada, praticamente un cantiere a cielo aperto che rende il viaggio pesante e difficoltoso.
Partiti da Milano il venerdì all’alba abbiamo evitato la coda, tutta recuperata la domenica sera al rientro, un vero disastro.
Arrivati presto ci siamo diretti subito a Levanto per fare colazione e prendere due informazioni all’ufficio turistico. Levanto non fa parte delle Cinque Terre ma è un paesino davvero molto carino con un lungo mare bellissimo, da qui partono diverse passeggiate molto interessanti.
Dopo aver preso possesso della camera e scaricato i bagagli, mentre aspettavamo gli amici, abbiamo passeggiato nei dintorni di Montale degna di nota è la Pieve di San Siro.
La chiesa risale all’XI secolo ed è stata più volte ristrutturata, in particolare nel Settecento. Il restauro ha restituito le due fasi della costruzione: la parte medievale, a tre navate divise da archi a tutto sesto con colonne in pietra e tetto a capriate, e quella barocca, visibile in facciata e nell’abside.
La sua torre campanaria a forma quadrangolare, è anteriore alla chiesa e, si suppone edificata per il sistema difensivo della costa, su riordinamento Carolingio all’inizio del secolo IX. L’originario edificio fu innalzato nel secolo XV con un vano che servisse da cella campanaria, la campana installata portava incisa la data 1409, un’altra più grande venne fusa nel 1513. Un successivo elevato fu iniziato l’anno 1615. Il cupolotto terminale è un’opera di inizio Ottocento.
Dopo un bel pezzo di focaccia a Levanto siamo andati a visitare la cantina Sassarini a Monterosso. Una cantina che produce vini dal 1968, la loro è una viticoltura eroica di Bosco, Albarola e Vermentino sui muretti a strapiombo, di fronte al mare, dove la fatica va a braccetto con il coraggio. Queste vigne mi hanno ricordato quelle della Valtellina stesse pendenza panorami diametralmente opposti una la montagna e le altre il mare. Oltre ai bianchi coltivano Merlot, Sangiovese e Cabernet Franc.
Marito e moglie con due etichette separate ma uniti dalla stessa passione che trasmettono con grande simpatia durante la degustazione e visita in cantina.
Finita la visita siamo tornati a Levanto ed abbiamo approfittato a fare la passeggiata lungo la vecchia ferrovia che porta fino a Bonassola una bellissima camminata adatta a tutti con dei panorami molto emozionanti. Bonassola è un borghetto carino ma essendo ottobre a parte un bar il resto era tutto chiuso.
La sera siamo rimasti a Levanto e cenato all’ Osteria Tumelin, a parte la gentilezza della proprietaria i piatti erano un po’ anni ottanta, ma di qualità, in zona si può trovare di meglio.
Per spostarsi alle Cinque Terre il treno rimane il mezzo più comodo, e consigliato, visto le strade strette a volte impervie e gli scarsi parcheggi.
La Cinque Terre card è un’ottima soluzione che si può fare in qualsiasi stazione compresa quella di Levanto. L’abbonamento prevede:
- corse illimitate sui treni tratta Levanto La Spezia,
- i pulmini che girano nei paesini
- l’uso dei servizi igienici
- l’ingresso al parco delle cinque terre
- visite guidate secondo programma
- musei civici a La Spezia
Abbiamo fatto l’abbonamento giornaliero, al costo di 16€ la due giorni invece costa 29€.
Abbiamo scoperto, in biglietteria, che la camminata da Monterosso a Vernazza era chiusa così ci siamo diretti subito a Vernazza per visitare il borgo e poi prendere il sentiero fino a Corniglia. L’unico attualmente percorribile.
Vernazza è il borgo tra i più rappresentativi delle Cinque terre, insieme a Riomaggiore, ed è davvero bello. Ci sono tre posti dove vale la pena fare le foto:
- dal fondo della banchina del piccolo porto.
- Percorrendo il carrugio principale all’altezza della farmacia, con le spalle alla spiaggia, si prende la via a sinistra e si sale verso l’inizio del sentiero per Monterosso attualmente chiuso, chi lo intraprende lo fa a suo rischio e pericolo.
- Percorrendo il carrugio principale all’altezza della farmacia, con le spalle alla spiaggia si prende la via a destra verso il sentiero che porta a Corniglia e dalla torre del vecchio mulino si apre una vista spettacolare.
Abbiamo proseguito verso Corniglia a piedi. Nonostante il caldo, e la fatica di alcuni punti, il sentiero è praticabile con calma da tutti. Gli scorci che si aprono, ed i profumi che si respirano, rendono questa passeggiata magica.
Dopo un’oretta e mezza di camminata si arriva a Corniglia attraversando anche la borgata di Prevo arroccata sulla collina.
Corniglia è l’unico borgo senza sbocco sul mare ma è un paesino molto grazioso con i suoi vicoletti, la chiesa, la piazza e la discesa in stazione. Per chi arriva dalla stazione c’è a disposizione una navetta per non fare la scalinata a piedi.
Finita la sosta a Corniglia siamo scesi per andare a prendere il treno e dirigerci a Riomaggiore.
Riomaggiore ha due parti una a mare che si raggiunge da una scalinata coperta, ed una nel paese vero e proprio, forse è più bello visto dal mare che dal suo interno.
Rilassante la sosta nella spiaggia di sassi che si raggiunge tenendo la sinistra una volta raggiunto il porticciolo.
La sera a cena siamo andati, sempre in treno, a Monterosso che ancora non avevamo visitato. Personalmente l’ho trovata molto carina, sia la parte vecchia che quella del lungomare sotto la stazione. I carrugi sono affascinanti specialmente di sera con le luci tutte accese.
Abbiamo cenato all’ancora della Tortuga un locale molto carino, proprio sotto la torre, sia nella parte esterna con il dehor lungo la passeggiata che quella interna al bastione. Noi abbiamo mangiato dentro e la location è molto calda, intima, il cibo ottimo come il servizio e la carta dei vino, lo consiglio assolutamente.
Dopo aver fatto due passi per Monterosso vecchia siamo tornati a casa.
La domenica mattina dopo una bella colazione in terrazza siamo tornati a Levanto per vedere le Cinque Terre dal mare. Il venerdì avevamo prenotato la gita in barca con la rosa dei venti boat tour ,su di un tipico gozzo ligure, in compagnia di Marco che ci ha guidati in questo splendido viaggio. La giornata era più freschina della precedente ma con una felpa, anche in navigazione, si stava bene. A bordo eravamo circa 10/12 persone ognuno con il proprio comodo spazio. Marco, nato e cresciuto a Levanto, ha saputo raccontarci con passione la storia della sua terra, del suo mare.
Abbiamo navigato fino a Riomaggiore per un totale di circa 4 ore di mare. Sono anche stati offerti piatti tipici Liguri come la torta di riso o quella di erbetta, focaccia, salame e vermentino.
Un’esperienza, divertente, che consiglio perchè le Cinque Terre vanno viste anche dal mare.
Subito dopo pranzo i nostri amici sono rientrati a casa mentre noi abbiamo proseguito il fine settimana a Portovenere.
Per fortuna eravamo fuori stagione ed abbiamo trovato parcheggio, a 5 minuti a piedi dal centro nella parte iniziale del paese. Il paese è molto carino piccolo, si gira in breve tempo, ed è da visitare.
- la meravigliosa porta di ingresso al borgo antico sulla via Cappellini, costruita nel 1113 mentre la sua torre nel 1161, è una delle prime cose che attira l’attenzione una volta attraversata si entra nella via principale piena di negozi, ristoranti, botteghe.
- Chiesa di san Pietro molto bella e antica edificata nel 1198 completamente accessibile per le visite turistiche. Piccola ma merita la pena visitarla.
- Palazzata a mare è l’insieme delle vecchie case colorate che si affacciano sul porto. Queste case sono addossate alla roccia alle loro spalle e sembrano sospese sul mare. Tra di esse ci sono lunghe gallerie di scale che uniscono il lungomare con la via principale di Portovenere, la quale si estende su un rialzo parallelamente alla linea costiera, proprio dietro le case.
- Castello Doria di Portovenere attualmente visitabile. Non si conosce l’origine del primo edificio fortificato ma nel 1161 venne costruito dove attualmente si trova, vicino alla chiesa di San Pietro. Un edificio imponente sia da sotto che da dentro, ha una pianta a forma pentagonale da cui, a valle, sporgono tre bastioni mentre a monte domina il torrione circolare che faceva già parte del precedente castello medievale. I bastioni avevano il compito di controllare gli accessi al borgo e dal mare antistante; il corpo posto più a monte, doveva invece garantire la sicurezza da eventuali pericoli provenienti dai monti che circondano Porto Venere. All’interno della fortezza cinquecentesca, alla quale si accede tramite un corridoio a volta e una scala coperta, si trova una Sala ipostila la cui volta di copertura è sostenuta da pilastri. Sopra di essa è l’alloggio del castellano locale. Dal castello un muro di cinta con feritoie, camminamento e torri scende a includere il borgo di Porto Venere.
- Grotta di Byron alla quale si accede dalla piazza della chiesa di San Pietro attraverso una discesa.@caliciinviaggio
- Chiesa di San Lorenzo nei pressi del castello costruita tra il 1118 e 1130
Dopo aver passeggiato ed esserci presi un aperitivo sul lungomare abbiamo fatto rientro a Milano con gli attesi chilometri e chilometri di coda.