Avendo fatto una settimana nelle Marche ci siamo spostati al Nord in Trentino Alto Adige.

  • Tre giorni in Alto Adige e, da amanti dei vini, abbiamo scelto il lago di Caldaro come base delle nostre escursioni.
  • Sei giorni in Trentino Val di Fassa.

Arrivati direttamente dalle Marche il 18 agosto dopo aver scaricato i bagagli, e preso informazioni turistiche sulla zona, abbiamo deciso di fare una passeggiata attraverso i vigneti e meleti in direzione del lago.

Camminata verso il lago
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Meleti
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Il paese di Caldaro non si trova sulle sponde ma più in alto a 4 km di distanza.

Situato in Alto Adige a 20 km da Bolzano, tra il massiccio della Mendola ed il monte di mezzo, è il lago alpino più caldo d’Italia oltre ad essere quello balneabile più grande dell’Alto Adige.

Vista paese dalle vigne
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Il lago è vocato al turismo ma anche l’agricoltura, in questa zona, ricopre un grande ruolo con i suoi campi di mele, a perdita d’occhio, ed i vigneti che danno vita a grandi vini grazie al terroir ed al microclima

Ci sono alcune leggende sulle origini del lago di Caldaro, entrambe religiose.

Vista lago dall'alto
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In una gli abitanti di un paese, malvagi e egoisti, decisero di non dissetare un povero. Il poverino era Gesù e versò, per punirli,  la brocca di acqua ricevuta dall’unico contadino generoso dando vita ad una tempesta che allagò tutto il paese risparmiando solo la casa di chi lo aveva aiutato, dando vita così al lago di Caldaro.

L’altra invece narra di un contadino ricco e molto avido che possedeva campi e bestiame ma non ricompensò mai in maniera corretta i propri lavoratori. Un giorno si presentò Gesù, travestito da vecchio, in cerca di acqua e cibo il contadino lo cacciò mandandolo al diavolo. Fu così che le lacrime di dolore del vecchio formarono un torrente che ricoprì tutti i terreni del contadino rendendolo povero e creando il lago.

La passeggiata tra vigneti e meleti fino al lago è lunga circa 8 km essendo tutta al sole consigliamo un cappellino e dell’acqua in caso venga sete durante il tragitto. E’ molto interessante per vedere le diverse forme di coltura della vite a pergola, utilizzate ormai solo per la Schiava, ed a spalliera oppure quelle dei meleti anch’essi di diverse tipologie. Una passeggiata adatta a tutti alla quale dedicare almeno un paio di ore per godersela in tranquillità.E’ praticabile anche in bici, se non si ha voglia di camminare, ricordate solo che al ritorno sarà tutta in salita.

Esistono diverse passeggiate simili, o in costa come la via alta di Caldaro sulle pendici della Mendola.

Via centrale del paese
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Piazza del paese
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La sera siamo andati a mangiare da fischerkeller una tipica locanda alla buona con ottimi piatti della tradizione, e frequentata dai locali.

Il giorno successivo, al mattino, abbiamo prenotato una visita alle cantine Kettmeir, curiosi di scoprirle con noi?

Vini degustati

Al pomeriggio ci siamo dedicati alla scoperta della gola di Rastenbach una gita adatta a tutti con una serie di passerelle per attraversare la gola ed arrivare alla balconata affacciata sul lago.

Passerelle gola
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Questa escursione è possibile farla partendo da Caldaro, nei pressi del parcheggio del minigolf, attraverso un percorso ad anello lungo 7 km che si snoda su sette diversi sentieri oppure, se si ha meno tempo, da Castelvecchio. Lasciata la macchina nel parcheggio Müllereck, sulla destra parte il sentiero che scende verso la gola, si può poi ripercorrere il percorso a ritroso una volta raggiunta la balconata, oppure proseguire il percorso ad anello, di 4 km in totale, e tornare al parcheggio. 

Passerella sulla cascata
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Scorci gola
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Questa passeggiata la consigliamo vivamente per la bellezza del paesaggio con le cascate, i fiori, il bosco, il piccolo torrente ed il panorama che si apre una volta arrivati alla balconata. Tutte queste cose rendono la passeggiata davvero emozionante.

Scalinata che scende nella parte inferiore della gola
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scalinata nella roccia
@ Associazione turistica di Caldaro/Helmuth Rier

La gola è un parco naturale protetto ed è vietato raccogliere fiori.

Consigliamo delle scarpe da trekking perché anche se il percorso è quasi tutto su passerelle in alcuni punti, specialmente vicino alle cascatelle, possono essere scivolose e come tutte le escursioni ci va sempre attenzione.

sotto la balconata
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La sera siamo andati a cena al Spuntloch, che nel frattempo ha cambiato gestione.

sala ristorante
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Il 19 agosto al mattino abbiamo prenotato la vista in una delle cantine storiche della zona, la Kaltern Kellerei, ossia la cantina di Caldaro, siete curiosi?

Esterno cantina kaltern
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Terminata la visita ci siamo diretti a Merano, una piacevole sorpresa. 

Il paese di Merano è distante da Caldaro una trentina di chilometri, comodamente raggiungibile in macchina. 

Panorama della città
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Il paese stupisce fin da subito passeggiando nella via centrale con i suoi portici medievali, le case in stile liberty, i locali e negozi, ma è continuando a salire che la sorpresa è assicurata. Dall’eleganza dei portici si passa a quella dei fiori, dei parchi e dell’acqua attraverso la passeggiata Tappeiner che si snoda a 380 metri sopra la città. Un sentiero di circa 6 chilometri che si può prendere da diversi punti in città. La passeggiata era stata ideata e finanziata dall’omonimo medico a fine del 1900 e ospita circa 400 piante diverse, la vista sui tetti e sulla valle è davvero molto bella, una passeggiata alla quale non si può rinunciare.

Via Centrale
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Ingresso passeggiata
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Passeggiata sopra centro storico
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Lungo questo percorso si passa anche davanti alla torre delle polveri chiamata così da quando i signori dell’epoca, preoccupati per le enormi scorte di polvere da sparo della guerra trentennale custodite in paese, decisero di utilizzare la torre del castello Ortenstein come deposito. Il castello successivamente venne demolito, ma per fortuna abbiamo ancora la torre. E’ possibile attraverso una scala interna salire sulla cima a 20 metri di altezza ed ammirare la vista panoramica, l’accesso è libero e gratuito.

Veduta della torre delle polveri
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Scorci dalla passeggiata
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Una volta percorsa la passeggiata siamo scesi ed abbiamo proseguito la camminata nel rione Steinach, il più antico di Merano che risale al XII secolo. Alla fine dei portici si sbuca sulla piazza della parrocchia dove si aprono due vie un vicolo superiore (passeier Gasse) con i muri alti e vecchi edifici qui si trova anche il famoso locale Ost West Club, ancora oggi frequentato da artisti, pensatori, ma anche cittadini della sinistra meranese. Alla fine della strada si trova il ristorante Santer Klause con le finestre gotiche e le persiane bianche e rosse, qui si ritrovava, fin dal medioevo, la corte di Merano.

Vicolo superiore
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Santer Klause
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Svoltando a destra si torna verso la piazza attraverso il vicolo inferiore ( Hallergasse).

Piazza
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Duomo della città
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Navata centrale duomo
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Provenendo da Nord si raggiunge il rione attaverso la porta, del XIII secolo, Passiria che noi invece abbiamo varcato per salire alla passeggiata Tappeiner.

Porta Passiria
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Molto bella da vedere è la Wandelhalle un lungo edificio sulla sponda del fiume Passirio, ornato da dipinti dei migliori artisti altoatesini del 1800, che ben si accosta allo stile belle epoque dell’edificio, un luogo di incontro perfetto in inverno perchè riscaldato dai raggi del sole basso, e fresco d’estate grazie alla presenza del fiume a pochi metri.

Lungo fiume
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Inizialmente osteggiato dai cittadini, perché sulla sponda dove si lavavano i panni, ma poi diventato punto fermo della vita pubblica come sede di concerti, eventi sportivi, o di arte.

La sera siamo andati a mangiare da Luggin Steffele 

  

Sale del ristorante
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Il 21 agosto ci siamo trasferiti in Val di Fassa per la seconda parte della nostra vacanza in Trentino, ma prima abbiamo fatto una visita in una delle cantine più famose in Italia Franz Haas, volete conoscerlo insieme a noi?

Quadri delle etichette
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Terminata la visita da Hass abbiamo ripreso la macchina e proseguito il viaggio direzione Pera di Fassa, dove avevamo prenotato all’hotel X Alps.

vista hotel
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Arrivati abbiamo preso informazioni turistiche sulle varie attività da fare, poi percorrendo la ciclabile della Val di Fassa ci siamo diretti a piedi verso il paese di Pera per fare due passi arrivando fino alla malga Masc Aloch, e tornando indietro abbiamo percorso il sentiero delle fate un sentiero, adatto a tutti, animato da splendide sculture in legno che rappresentano le più famose leggende delle Dolomiti.

Sentiero per la malga
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Panorama dalla Malga
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Personaggi delle leggende in legno
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Il 22, avendo in programma delle camminate in alta quota, abbiamo fatto la Val di Fassa Card per gli impianti che prevede tre formule a seconda della durata del soggiorno:

  • 3 su 6 giorni (si sale sugli impianti 3 giorni a scelta all’interno di 6 giorni consecutivi di validità della tessera; costo adulti 56 euro con Val di Fassa Card anziché 65 euro), 
  • 6 su 6 giorni (costo adulti: 79 euro con Val di Fassa Card, anziché 92 euro) e
  •  7 su 13 giorni (sempre a scelta nel periodo di validità; costo adulti 92 euro anziché 106 euro).

Per l’estate 2022 la formula è cambiata qui trovate i dettagli https://www.fassa.com/IT/Card/

Nei pressi del nostro hotel c’era la funivia che porta al Catinaccio dal quale partono diverse escursioni ed è presente la fly line una discesa appesi ad una fune attraverso il bosco. Abbiamo scelto come prima camminata la numero 2 rossa il Giro circolare da Ciampedie alla roda di Vael Rundwanderung Von Ciampedie Zur Rotwand un giro ad anello di 8 km con 760 metri di dislivello e circa 3 ore e mezza di durata. Partenza da Campiedie funivia Pra Martin → Vial de le Feide → 541 → 545 Alta via di Fassa → Ciampedie.

Panorama dalla cima
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Inizio salita camminata
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Viste delle cime e di canaloni
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E’ un sentiero di difficoltà media la salita iniziale è importante, bisogna avere fiato e gambe, ma una volta raggiunta la quota la vista da lassù vale la fatica. Alcuni punti del sentiero possono fare impressione perché stretti e a strapiombo su valloni ma con calma e testa li possono percorrere tutti, compresa una come me che soffre di vertigini, l’importante come per tutte le passeggiate in montagna è affrontarle con serietà e responsabilità. Portatevi dell’acqua perché il primo rifugio è a circa metà del percorso e la salita vi metterà sete. Una passeggiata che ci è piaciuta moltissimo sia per i panorami in alta quota che per i boschi nel tragitto di rientro.

vista canyon
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stazione arrivo flyline
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Ritornati alla base abbiamo fatto la divertentissima Fly line un tubo sospeso tra gli alberi, che scende da Ciampedie a Pian Pecei, al quale si è appesi su di un seggiolino monoposto autofrenante che attraversa i boschi del Catinaccio e offre panorami fantastici in tutta sicurezza.

Siccome l’altra camminata in programma era impegnativa abbiamo deciso di intervallare i giorni di camminata con una bella pedalata. Il 23, approfittando del servizio messo a disposizione del nostro hotel, abbiamo noleggiato due mountain bike con pedalata assistita. 

bici
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report pedalata
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La giornata inizialmente prevedeva di arrivare al lago di Carezza ma dopo una bel pezzo di salita abbiamo trovato il sentiero chiuso per inagibilità e non ce la siamo sentiti di ignorare il divieto. Tornati in fondo valle abbiamo optato per la ciclabile da Moena a Canazei, una bellissima giornata in bici con 37 km sulle gambe e tanti bei panorami negli occhi.

Calici in viaggio in tenuta MBT
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merenda post pedalata birra e panino
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Il 24, approfittando della tessera, siamo partiti presto per prendere la funivia Pecol, a Canazei, e proseguire con quella Col dei rossi. Arrivati al belvedere di Canazei abbiamo iniziato la nostra passeggiata, non prima di fare un po’ di foto perché la vista lassù è molto bella, con il sentiero 601 che ci ha portati fino alla funivia del Pordoi. Arrivati in cima al Pordoi abbiamo passeggiato oltrepassando il rifugio Forcella. La vista sul gruppo del Sella e sulla Val di Fassa è impagabile, la gita è assolutamente da fare.

Vista del foro della cima pordoi dal basso e dalll'alto
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vista della passeggiata in cima al Pordoi
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Vista della Val di Fassa dalla cima del Pordoi
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Panorama dal col dei Rossi
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Calici in viaggio al col dei rossi
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Arrivo del sentiero in cima al Pordoi
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Tornati a valle abbiamo preso un altro sentiero sulla destra per scendere direttamente alla funivia Pecol con una bella passeggiata, ci siamo anche dedicati una sosta in baita per un pranzetto niente male .

panorama del lago con il Latemar alle spalle
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Il lago di Carezza
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Il 25 agosto lo abbiamo riservato ad una passeggiata al Lago di Carezza. La passeggiata intorno al lago prende poco tempo mentre per le foto ce ne vuole un po’ di più. Il fascino del luogo è rovinato, nel periodo estivo, dal grande affollamento essendo frequentato anche da tanti gruppi dei viaggi organizzati. Per questa ragione conviene arrivare presto perché il parcheggio, anche se ad elevata rotazione, si riempie subito.

Calici in viaggio al lago
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Cartello di monumento naturale
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A pranzo siamo tornati a Moena per passeggiare in paese, un paesino molto carino e caratteristico.

La sera abbiamo fatto tappa a Canazei al ristorante di Roberto Anesi un grande sommelier, anche premiato come miglior sommelier Ais nel 2017, e ambasciatore del Trento Doc. Il suo El Pael gestito con la moglie Manuela, meravigliosa padrona di casa,  è un locale piacevole dove sentirsi a casa e assaporare piatti tradizionali, ma mai fuori moda, trentini lasciandosi accompagnare da Roberto alla scoperta di ottimi vini. 

Piatti e vini del Pael
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E finalmente arriva il 26 agosto, giornata dedicata al giro del Sassopiatto e Sassolungo.

Una camminata fantastica per i suoi panorami, che per sempre rimarrà nella memoria, ma indicata a chi ha un minimo di preparazione fisica per la sua lunghezza di 18 km e per alcuni passaggi nei quali fare attenzione, come per tutte le passeggiate in montagna.

Si può fare in senso antiorario partendo dal passo Sella oppure in senso orario, come abbiamo fatto, noi partendo dal Col Rodella. La lunghezza e le tempistiche, 6 ore circa, sono le stesse.

 Curiosi di fare il giro con noi?

Dopo ben 26 giorni in giro siamo rientrati a Milano. Un altro viaggio che ci ha arricchito di grandi emozioni e scoperte.

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